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Come si combattono le malattie in Africa con la tecnologia

Come si combattono le malattie in Africa con la tecnologia

 

Combattere l’emergenza sanitaria più grave che si sia mai presentata, si sta dimostrando una dura battaglia per tutti i 90 paesi toccati da questi pandemia. Ma come stanno affrontando questa situazione quei paesi in cui persistono costantemente emergenze di questo tipo e che già soffrono di un sistema sanitario fragile? 


In Africa è arrivato Leap Health Mobile, una piattaforma per telefoni cellulari per permettere la diffusione di conoscenza e informazioni utili riguardanti le più rare e aggressive malattie, come il più recente virus Covid-19, all’interno delle comunità locali. Vediamolo in dettaglio: 

 


1. Una soluzione e-Learning interattiva e scalabile 

 

Ci avreste mai creduto se vi avessero detto che nel 2020 si sarebbero combattute le guerre con la tecnologia? Ebbene si, in queste settimane siamo chiamati ad affrontare la più pericolosa e preoccupante guerra sanitaria che il mondo abbia mai visto e, strano a dirsi, le armi questa volta servono a ben poco. Nelle comunità locali del Kenya, si combatte contro le più drammatiche crisi sanitarie proprio con l’informazione e le risorse digitali


Si tratta di un progetto attuato da autorità competenti come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il supporto di Amref Health Africa, uno tra i maggior enti no profit che si occupa di sostegno e aiuto sanitario in Africa. Leap Health Mobile è una piattaforma digitale per telefoni cellulari che contrasta e previene la disinformazione nei villaggi e nelle piccole comunità, permettendo ai soggetti interessanti, quali personale sanitario e volontari, di apprendere direttamente dal loro dispositivo mobile. Grazie ad un’informazione più consapevole e adeguata sarà più semplice divulgare notizie e migliorare la sorveglianza di direttive anti contagio nonché monitorare la diagnosi, la diffusione della malattia e le cure. Inoltre, grazie a questa applicazione, è possibile restare in contatto con tutti gli operatori sanitari in qualsiasi momento e ovunque si trovino, utilizzando sms e messaggi audio, condividendo istruzioni e dati utili a identificare, riferire casi sospetti fino ad isolare la malattia o il virus nelle aree e nei villaggi ad alto rischio. Infine, essendo una piattaforma e-learning, è possibile monitorare i progressi degli utenti grazie a quiz ed esercizi nonché feedback in tempo reale su prestazioni e rendimenti, e strumenti di supervisione. 

 

2. Come la tecnologia si presta al nostro soccorso 


Stando a quanto riportato dall’ONU, nel territorio africano è presente appena il 3% del personale medico mondiale, il quale deve gestire innumerevoli emergenze che la gran parte dei paesi africani è incapace e impreparata ad affrontare. L’utilizzo di Leap non è nuovo nel continente: già nel 2016 il sistema ha contribuito alla formazione di circa 35.000 studenti in oltre 30 contee del Kenya, per contare ad oggi un numero di iscritti che supera i 64.000 studenti. 


Questa piattaforma offre strumenti e materiali accreditati ed è personalizzabile per esigenze di formazione uniche. Uno strumento che recentemente è stato adattato in vista delle patologie presentate dal nuovo Covid-19 che, anche se con qualche settimana di ritardo, ha raggiunto anche vari paesi Africani dove risulta maggiormente arduo tracciare i casi e dunque si sospetta che il numero dei registrati sia inferiori rispetto a quelli effettivi. Essendo Leap una piattaforma digitale, permette di evitare il contatto fisico, attualmente tra i comportamenti da evitare, e in più funge da aggregatore numerico, il quale può informare nell’immediato sulla comparsa di nuovi casi.


Ecco dunque che in uno dei momenti più drammatici nella storia, la tecnologia ci può venire incontro, raggiungendo perfino quelle persone che si trovano in zone remote e isolate che altrimenti avrebbero grosse difficoltà ad essere informate sulle notizie del mondo rischiando addirittura di non esserlo per niente. 

 

 

 

Tutto questo sta ad indicare e ribadire l’importanza e la diffusione della conoscenza come fattore determinante nella prevenzione e nella propaganda di fatti che mettono a rischio l’intero sistema sociale. Non a caso grazie alla dichiarazione di “pandemia”, sono state messe in atto tutta una serie di protocolli interni e di procedure nei Paesi che necessitano di aiuti sanitari, contribuendo alla sensibilizzazione e alla presa di coscienza della drammaticità del problema. Se non altro un’ottima occasione per dimostrare che la comunicazione digitale nel 2020 non serve solo all’utilizzo dei networks.