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IoT: scienza o intelligenza?

IoT: scienza o intelligenza?

Con l’arrivo del 2020 avanza sul mercato della comunicazione un’importante tecnologia, dove Internet non riguarda più solamente i computer ma ogni oggetto che ci circonda. Ma cosa significa Internet of Things? Ecco i primi passi per muoverti nel futuro.  

 

1. IoT: cosa significa 

L’Internet Delle Cose è quando le luci di casa si spengono battendo le mani, quando l’auto programma l’itinerario più rapido da raggiungere oppure quando la moka ti fa trovare un caldo caffè pronto al risveglio. Un sistema di dispositivi dunque, che connessi tra di loro, è in grado di raccogliere e analizzare dati per poi combinarli e compiere un’azione. L’IoT offre la possibilità di essere più efficienti nel modo in cui facciamo le cose, risparmiando tempo, denaro e spesso emissioni nel processo, ma non solo. Permette alle aziende, ai governi e alle autorità pubbliche di ripensare al modo in cui forniscono servizi e producono beni. Potremo, dunque, definirlo come un sistema di oggetti intelligenti creato dalle persone, per le persone. 

 

2. Come funziona l’Internet of Things: alcuni esempi 


Tutto ciò si può facilmente ricondurre all’Industria 4.0, processo grazie al quale le macchine e le fabbriche diventano automatizzate e intelligenti. Possiamo definire questa tecnologia come un processo in grado di spostare l’attenzione dal mercato di massa, ad una personalizzazione di massa. Ma dove si applica concretamente l’Internet delle Cose? L’osservatorio IoT del Politecnico di Milano, lo riassume in queste categorie: 


Smart Objects: termostati, elettrodomestici, impianti produttivi, automobili e tutti gli oggetti cosiddetti “intelligenti” in grado di identificare, localizzare, diagnosticare, interagire con l’ambiente adiacente nonché connettersi per trasferire informazioni. 

Smart Cities: veicoli autonomi, gestione del traffico intelligente nonché una   migliore gestione delle utenze e dell’energia. Fanno parte di questo settore tutti gli investimenti per rendere più intelligente la vita civile dei cittadini, come ad esempio l’ottimizzazione della raccolta rifiuti, trasporto pubblico e rigenerazione urbana. 

Smart Health: dispositivi intelligenti operanti nel sistema sanitario, capaci di supportare e sostenere tecnologicamente il monitoraggio delle malattie incurabili. Oltretutto, contribuendo a migliorare il sistema di accesso e la qualità dell’assistenza sanitaria. 

Smart Manufacturing: in questa categoria si racchiude una vera e propria politica di sviluppo digitale per ottimizzare tutti i settori dell’industria, dall’agricoltura (Smart Agriculture) alla sicurezza nel web (Smart Security). 

 

3.  CES 2020: le invenzioni del futuro, un trionfo (anche) italiano 


Pochi giorni fa si è condotto a Las Vegas il CES (Consumer Electronics Show), il più grande evento mondiale sull’elettronica di consumo, nel quale sono emerse importanti novità per quanto riguarda intelligenza artificiale, Internet of Things e tecnologia 5G. Oltre alla presentazione dei nuovi smartphone proposti da colossi come Samsung, sono stati presentati nuovi dispositivi in campo tecnologico e innovativo. Tra i più interessanti emergono: 

 

-  la ThinQ Fit Collection Zone: LG presenta lo specchio intelligente che permetterà ai visitatori di sperimentare la moda virtualmente, grazie ad una fotocamera 3D in grado di creare un avatar digitale e proiettare come calzerà un vestito. 


Hyundai S-A1: Hyundai in collaborazione con Uber danno il benvenuto al primo air taxi della storia. Capace di trasportare fino a 4 passeggeri fino a 290 km/h. Un giochino che potrà valere fino a $850 miliardi entro il 2040.


HiRide, Smart Robots e Wahu: cuore della robotica automobile, un successo firmato Made in Italy grazie a E-Novia. Di grande impatto anche Yape, il drone a consegna autonoma e Blubrake, sistema di controllo elettronico per la sicurezza dei ciclisti. 

 

 

Grazie a queste ultime innovazioni nel campo hi-tech si conferma ancora una volta che “facendo leva sulle proprie capacità distintive, universitarie e industriali, l’Italia può giocare una partita globale anche nella produzione di alta tecnologia” come affermato da Vincenzo Russi, CEO di E-Novia.